(Da: Wikipedia.it)
Con "Notte dei cristalli" (Reichskristallnacht ma negli ultimi anni in Germania viene sempre più spesso usato il termine Reichspogromnacht) viene indicato il pogrom (pogrom è un termine storico di derivazione russa - Погром, che in Italiano significa letteralmente "distruzione" - con cui vengono indicate le sommosse popolari antisemite, e i conseguenti massacri e saccheggi, avvenute in Russia al tempo degli Zar, tra il 1881 e il 1921, con il consenso - se non con l'appoggio - delle autorità. Il termine ha poi assunto il valore di "persecuzione sanguinosa di una minoranza" in maniera decontestualizzata nel tempo e nello spazio) condotto dai nazisti (SA e SS) nella notte tra il 9 e 10 novembre 1938 in tutta la Germania.
Complessivamente vennero uccise 91 persone, rase al suolo dal fuoco 267 sinagoghe e devastati 7500 negozi. Circa 30 mila ebrei vennero deportati nei campi di concentramento di Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen. Relativamente al campo di Dachau, nel giro di due settimane vennero internati oltre 13 mila ebrei; quasi tutti furono liberati nei mesi successivi (anche se oltre 700 persero la vita nel campo), ma solo dopo esser stati privati della maggior parte dei loro beni.
La polizia ricevette l'ordine di non intervenire e i vigili del fuoco badavano soltanto che il fuoco non attaccasse anche altri edifici. Tra le poche eccezioni ci fu l'agente Wilhelm Krützfeld che impedì che il fuoco radesse al suolo la Nuova Sinagoga di Berlino, che per la sua azione venne sanzionato internamente.
Nessuno tra i vandali, assassini e incendiari venne processato.
L'origine della definizione "notte dei cristalli", più correttamente "Notte dei cristalli del Reich" è riferito alle vetrine distrutte. Attualmente a livello storico viene usata la definizione di "pogrom di novembre" in modo che restino in evidenza le relazioni fra quanto accaduto nel mese di novembre nel suo complesso senza limitare l'analisi agli avvenimenti della notte in questione.
Complessivamente vennero uccise 91 persone, rase al suolo dal fuoco 267 sinagoghe e devastati 7500 negozi. Circa 30 mila ebrei vennero deportati nei campi di concentramento di Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen. Relativamente al campo di Dachau, nel giro di due settimane vennero internati oltre 13 mila ebrei; quasi tutti furono liberati nei mesi successivi (anche se oltre 700 persero la vita nel campo), ma solo dopo esser stati privati della maggior parte dei loro beni.
La polizia ricevette l'ordine di non intervenire e i vigili del fuoco badavano soltanto che il fuoco non attaccasse anche altri edifici. Tra le poche eccezioni ci fu l'agente Wilhelm Krützfeld che impedì che il fuoco radesse al suolo la Nuova Sinagoga di Berlino, che per la sua azione venne sanzionato internamente.
Nessuno tra i vandali, assassini e incendiari venne processato.
L'origine della definizione "notte dei cristalli", più correttamente "Notte dei cristalli del Reich" è riferito alle vetrine distrutte. Attualmente a livello storico viene usata la definizione di "pogrom di novembre" in modo che restino in evidenza le relazioni fra quanto accaduto nel mese di novembre nel suo complesso senza limitare l'analisi agli avvenimenti della notte in questione.
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