Nella foto: il neo Commissario, dottor Francesco Rocca.
Sul Commissariamento della CRI interviente il nostro Ispettore Regionale:
E dunque è successo: la CRI E' COMMISSARIATA.
Era già nell'aria ed addirittura, se guardiamo i documenti, la data di presentazione e firma del decreto di commissariamento è del 30 ottobre 2008.
Dunque, da ieri, la CRI è tornata sotto controllo amministrativo del Governo, con un Commissario il cui compito è quello - da una parte - di risolvere i problemi amministrativi dell'Ente e - dall'altra - quello di riportare la CRI nella legalità sancita dai PRINCIPI del Movimento e più volte richiamata a viva voce da Ginevra.
Tre anni è durato il "periodo democratico della CRI"; con gli organismi eletti dalla base (e che ora verranno sciolti) e che rappresentavano, nel bene e nel male, la base.
Quella base che non sempre capisce i "giochi" (ogni riferimento ad un titolo apparso sul giornale "LA STAMPA" è fortemente voluto), una base che è rimasta per lo più perplessa sui modi, sui tempi e sull'opportunità di questo commissariamento.
Commissariamento che dal Vertice Romano, scenderà giù, percorrendo tutto l'organigramma "politico" della CRI, fino ad arrivare alla periferia.
Dal mio piccolo osservatorio ho sentito diverse voci, tra l'altro contrastanti tra di loro (come in tutte le cose, c'è chi è contento e chi è amareggiato) ma soprattutto ho sentito molta preoccupazione; non tanto sulla personalità o sulle buone intenzioni del nuovo Commissario (per chi - come il sottoscritto - ha avuto il piacere di conoscere sommariamente il dottor Rocca, sà che è persona di buon senso e che - nel periodo che è stato in precedenza in CRI - ha saputo capire ed interpretare in senso buono lo spirito dell'Associazione), ma per le manovre che ora si scateneranno dietro ed intorno le conferme o le nuove nomine in CRI.
In molti temono il ritorno della "partitica" in CRI, temono per la sua INDIPENDENZA, temono per la perdita di VALORI, ma soprattutto temono che molte persone che hanno lavorato bene ed in simbiosi con i Volontari, potranno esser sostituiti esclusivamente per motivi esterni alla nostra Associazione.
Ed a tal proposito vorrei invitare tutti alla massima calma, anche se non dovessimo comprendere o se non dovessimo approvare alcune decisioni: ricordiamoci che non hanno senso iniziative isolate e che sicuramente ci saranno occasioni e momenti per riflettere su quanto accaduto, per sentire le ragioni di tutti e per far sentire il pensiero della periferia alle persone giuste e nei luoghi opportuni.
In attesa di vedere il nuovo Commissario all'opera ed in attesa di capire cosa succederà, permettetemi di mandare un pensiero ed un ringraziamento al Presidente Barra ed ai membri del disciolto Consiglio Direttivo Nazionale per essersi messi a disposizione della CRI e per aver, nel bene e nel male, rappresentato la nostra Associazione in questi tre anni.
Christian D'Accardi
ISPETTORE REGIONALE DEI VVdS CRI DELLE MARCHE
Era già nell'aria ed addirittura, se guardiamo i documenti, la data di presentazione e firma del decreto di commissariamento è del 30 ottobre 2008.
Dunque, da ieri, la CRI è tornata sotto controllo amministrativo del Governo, con un Commissario il cui compito è quello - da una parte - di risolvere i problemi amministrativi dell'Ente e - dall'altra - quello di riportare la CRI nella legalità sancita dai PRINCIPI del Movimento e più volte richiamata a viva voce da Ginevra.
Tre anni è durato il "periodo democratico della CRI"; con gli organismi eletti dalla base (e che ora verranno sciolti) e che rappresentavano, nel bene e nel male, la base.
Quella base che non sempre capisce i "giochi" (ogni riferimento ad un titolo apparso sul giornale "LA STAMPA" è fortemente voluto), una base che è rimasta per lo più perplessa sui modi, sui tempi e sull'opportunità di questo commissariamento.
Commissariamento che dal Vertice Romano, scenderà giù, percorrendo tutto l'organigramma "politico" della CRI, fino ad arrivare alla periferia.
Dal mio piccolo osservatorio ho sentito diverse voci, tra l'altro contrastanti tra di loro (come in tutte le cose, c'è chi è contento e chi è amareggiato) ma soprattutto ho sentito molta preoccupazione; non tanto sulla personalità o sulle buone intenzioni del nuovo Commissario (per chi - come il sottoscritto - ha avuto il piacere di conoscere sommariamente il dottor Rocca, sà che è persona di buon senso e che - nel periodo che è stato in precedenza in CRI - ha saputo capire ed interpretare in senso buono lo spirito dell'Associazione), ma per le manovre che ora si scateneranno dietro ed intorno le conferme o le nuove nomine in CRI.
In molti temono il ritorno della "partitica" in CRI, temono per la sua INDIPENDENZA, temono per la perdita di VALORI, ma soprattutto temono che molte persone che hanno lavorato bene ed in simbiosi con i Volontari, potranno esser sostituiti esclusivamente per motivi esterni alla nostra Associazione.
Ed a tal proposito vorrei invitare tutti alla massima calma, anche se non dovessimo comprendere o se non dovessimo approvare alcune decisioni: ricordiamoci che non hanno senso iniziative isolate e che sicuramente ci saranno occasioni e momenti per riflettere su quanto accaduto, per sentire le ragioni di tutti e per far sentire il pensiero della periferia alle persone giuste e nei luoghi opportuni.
In attesa di vedere il nuovo Commissario all'opera ed in attesa di capire cosa succederà, permettetemi di mandare un pensiero ed un ringraziamento al Presidente Barra ed ai membri del disciolto Consiglio Direttivo Nazionale per essersi messi a disposizione della CRI e per aver, nel bene e nel male, rappresentato la nostra Associazione in questi tre anni.
Christian D'Accardi
ISPETTORE REGIONALE DEI VVdS CRI DELLE MARCHE
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